Tempo fa abbiamo raccontato il caso della studentessa di un liceo di Cittadella, in provincia di Padova, accusata dai compagni di essere la causa della mancata gita di fine anno a Parigi: “Sei disabile, e la tua presenza fa aumentare i costi” l’avevano apostrofata.
Oggi, non senza dispiacere, registriamo un caso del tutto analogo verificatosi in un istituto scolastico milanese, l’Itsos Albe Steiner, dove suo malgrado una allieva portatrice di handicap si è trovata al centro di una diatriba che ha coinvolto genitori e ragazzi. “E’ disabile, per colpa sua non possiamo frequentare le giornate di equitazione e pattinaggio”, pare si sia lagnato qualche studente.
Sulla mailing list della classe, una mamma ha rincarato la dose: “D’accordo, tua figlia può essere esonerata dall’ora di educazione fisica, ma perché tagliare tutti fuori dalle uscite coi pattini o a cavallo? Devono essere tutelate tutte le minoranze”. Indignata, la madre della studentessa disabile ha risposto per le rime: “A casa mia questa si chiama discriminazione. Sto leggendo un susseguirsi di frasi e accuse terribili, mi aspettavo solidarietà per mia figlia e invece la vedo additata da tutti come un problema”.
I rappresentanti della scuola hanno provato a gettare acqua sul fuoco. L’insegnante di sostegno ha parlato dell’Albe Steiner come di una “scuola modello”, per quanto le attività in questione – equitazione e pattinaggio – siano state cancellate per “motivi disciplinari riguardanti tutta la classe”. L’allieva al centro della polemica è stata definita “studentessa modello”, con la rassicurazione che “nessuna discriminazione sarà mai tollerata”.
Un’altra insegnante ha aggiunto: “Capisco lo sfogo, ma sono temi che andrebbero trattati sedendo attorno a un tavolo, non via mail”. In ogni caso, “se i ragazzi dicono o pensano così della compagna, sbagliano di grosso. Evidentemente non mi sono spiegata bene in classe, gli ripeterò l’antifona”. Staremo a vedere.
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