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Oristano, la cultura si scontra con le barriere architettoniche.

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“Vorrei con tutte le mie forze partecipare agli eventi organizzati dal Centro Servizi Culturali di Oristano, la mia città, ma ci sono le scale a impedirmelo.
Io non posso superarle, chi mi aiuta nella lotta per vedermi riconosciuti gli stessi diritti di tutti?”.

L’appello, lanciato dal proprio profilo Facebook, è di Maria Delogu Chessa, insegnante dell’Itis Othoca che, in occasione di un evento il programma lo scorso 19 novembre, ha denunciato la situazione fortemente penalizzante per le persone con disabilità legata alla inaccessibilità del Centro Servizi Culturali di via Carpaccio: la presenza di una lunga rampa di scale e la contemporanea inutilizzabilità del servoscala rendono impossibile l’accesso a chi, come lei, soffre di problemi di mobilità ridotta.maria-delogu-chessa.oristano

Il popolo del web si è immediatamente attivato, e proprio su Facebook è spuntato il gruppo “Io mi siedo con… Maria”, che ha raccolto nel giro di poche ore centinaia di adesioni e manifestazioni di solidarietà.

Ma non è tutto.

L’insegnante oristanese, in segno di protesta, aveva fatto sapere che in occasione di un incontro-dibattito in programma al Centro Servizi Culturali sul tema della dispersione scolastica, sarebbe rimasta seduta fuori, sulla scalinata, per tutta la durata dell’evento.
In segno di solidarietà, gli organizzatori hanno infine deciso – a dispetto dei rigori autunnali – di spostare il maria-delogu-unla-oristanotavolo dei relatori all’esterno della struttura, aggiungendo numerose file di sedie per consentire ai partecipanti di prendere parte ai lavori.

Così, Maria Delogu Chessa non si è ritrovata da sola nella sua battaglia, e ha voluto ringraziare tutti per il sostegno: “Abbiamo lanciato un messaggio forte a chi di dovere. Spero che venga raccolto presto, e ringrazio tutti per la solidarietà dimostrata nei miei confronti”.

La vicenda spinge a una riflessione: possibile che esistano, ancora nel 2015, barriere – di qualsiasi tipo, fisiche e mentali – alla Cultura?

Possibile che un’ insegnante, o più in generale qualsiasi operatore culturale, rischi di non poter dare il proprio prezioso contributo per una scala di troppo o per pigrizia o incuria nel riparare un montascale?


Risolvere il problema è facile:

  • Non è accettabile che ancora oggi vi siano luoghi pubblici inaccessibili ai disabili. Come puoi verificare alla pagina prezzi montascale, gli impianti per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono ormai molto diffusi e installabili a condizioni di assoluta convenienza.

La lotta alle barriere architettoniche – l’abbiamo ripetuto a lungo sulle pagine di questo blog – passa anzitutto per la sensibilizzazione e l’informazione sul tema.

Vicende come questa raccontata oggi ci dimostrano, ancora una volta, che c’è tanto, tanto lavoro da fare.

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