Tecnologie e servizi per accessibilità e mobilità
In questa sezione del nostro blog parliamo della disabilità a scuola, un’argomento sempre attuale se guardiamo alle notizie di cronaca che purtroppo ci mettono di fronte a situazioni al limite dell’assurdo.
Nel 2018 i minori con disabilità iscritti alle scuole statali sono stati 245.723, lo segnala il ministero dell’Istruzione. I numeri sono trasversali, interessano gli alunni dalla materna alla secondaria di secondo grado e sono in crescita rispetto allo scorso anno. Ma questo vuol dire che va tutto bene?
Non ancora purtroppo, prima di tutto per i ritardi nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno. Ritardi imperdonabili che mettono in difficoltà l’alunno con disabilità, la sua famiglia e i suoi compagni, perché incidono sull’andamento complessivo della classe. In termini di inclusione scolastica siamo lontanissimi dagli obiettivi minimi e il riconoscimento di diritti e pari opportunità non è affatto garantito.
Altro problema che ad oggi richiede ancora un intervento significativo riguarda le barriere architettoniche, purtroppo presenti in molti istituti. Troppo spesso infatti le scuole risultano inadeguate ad accogliere gli studenti con disabilità, per la presenza di scale e l’assenza di scivoli e rampe di accesso. Servono modifiche strutturali e solo dopo avrà un senso reale parlare di didattica inclusiva e programmare piani formativi mirati.
E’ abbastanza ovvio che se l’accesso all’istituto richiede il coinvolgimento dei genitori (quando possibile), la scuola ha fallito. E questo non è possibile in una società civile.
Di passi avanti se ne sono fatti tanti, ma ancora non si può escludere il verificarsi di situazioni come quelle che abbiamo documentato nel corso degli anni. Abbiamo visto alunni penalizzati dal taglio delle ore di sostegno e altri che hanno potuto partecipare alle gite scolastiche in un vuoto normativo e di responsabilità da parte della scuola e del Ministero.
Abbiamo parlato della storia vergognosa dello studente a cui è stata rifiutata l’iscrizione in un plesso scolastico scelto per l’assenza di strumenti risolutivi della presenza di barriere architettoniche. Le soluzioni agli ostacoli strutturali esistenti mancavano, ma le barriere mentali c’erano tutte.
Respinto dal preside con motivazioni superficiali, come quelle propinate all’alunno che, in altra scuola, può accedere alla classe e seguire le lezioni, ma non mangiare in mensa, perchè non ci sono i soldi per installare il montascale.
Per fortuna non è tutto nero, ci sono gli studenti che riescono a diplomarsi, quelli che vengono sostenuti dai compagni e dai professori, e quelli che hanno famiglie eccezionali a sostenerli. Famiglie che pagano di tasca propria la maggiorazione per il pullman per evitare l’esclusione dalla gita e non si arrendono mai.
A loro il nostro impegno per tenere sempre alta l’attenzione su un tema così delicato e importante per la crescita dei minori disabili e dell’intera società civile.
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