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Il bacio del Papa al piccolo Michael apre il cuore di tanti.

michael-keating-papa-francesco“Quando un sorriso sgorga dalle lacrime, il cielo si spalanca”.

Questa frase, pronunciata tanto tempo fa da Giovanni XXIII, il Papa Buono, è più efficace di mille parole per raccontare la vicenda del piccolo Michael Keating, un bimbo americano di 10 anni costretto in carrozzina a causa di una grave paralisi cerebrale che lo affligge fin dalla nascita e lo obbliga ad essere costantemente assistito nel compimento delle azioni quotidiane, dalle più complicate a quelle ordinarie quali lavarsi, mangiare, vestirsi.

Il destino del ragazzo è stato di recente segnato da una svolta positiva, e questo successivamente all’incontro con un altro Pontefice: Papa Francesco.papa-micheal-keating-disabile

Il Papa era da poco sbarcato all’aeroporto statunitense di Filadelfia, in Pennsylvania, e si accingeva a raggiungere il centro della città a bordo di una Fiat.
Inaspettatamente, percorsi pochi metri Bergoglio ha chiesto all’autista di fermare la vettura, avendo scorto tra la folla un ragazzo in carrozzina accompagnato dai suoi familiari.
Il Papa si è avvicinato al ragazzo, l’ha baciato in fronte benedicendolo e si è infine trattenuto qualche minuto con la madre del giovane.

Le immagini dell’incontro tra Francesco e il piccolo Michael Keating hanno fatto in breve tempo il giro del mondo.
Tutti hanno così conosciuto la triste storia del ragazzo e dei suoi genitori, che ogni giorno conducono la loro dura battaglia per garantirgli le costose cure e per riuscire ad acquistare un furgone attrezzato al trasporto della pesante e ingombrante carrozzina di Michael.

Sono stati altri membri della famiglia a suggerire l’idea di “sfruttare” l’inaspettata visibilità derivante dall’incontro col Papa per lanciare un appello sul web in aiuto di Michael (iniziativa che la madre, imbarazzata, sulle prime nemmeno voleva portare avanti), aiutati in questo anche dall’eco di un articolo pubblicato sul Washington Post.abrams-michael-keating-dollars

La scelta si è rivelata vincente: in poche ore sono stati raccolti ben 100.000 dollari, la metà dei quali grazie all’interessamento del regista di Hollywood J.J.Abrams (ha girato le scene dell’ultimo episodio della saga di Guerre Stellari, da dicembre nei cinema) e della moglie.
I due si sono detti “impressionati dal coraggio, dalla grazia e dall’impegno della famiglia Keating”.

Ora il furgone che serviva a Michael è stato acquistato, grazie alla generosità delle tante persone che da tutto il mondo hanno voluto dare il loro contributo.
A confermarlo, tra lacrime di commozione, è stata la mamma del giovane: “Stento ancora a crederci. Le donazioni crescevano di minuto in minuto…sono completamente senza parole”.

Non importa, a volte le parole non servono.
Basta il sorriso, quello che sgorga dalle lacrime e fa spalancare il cielo.

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