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La storia di “Mario, disabile superabile” nel libro di Germano Turin.

Una nuova storia, suggestiva ed emozionante, è quella scaturita stavolta dalla penna di Germano Turin, dal titolo “Mario disabile superabile” ed edita di recente dalla casa editrice Sottosopra.
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Disabilità e libri: un binomio che su queste pagine abbiamo presentato più volte, sotto diversi punti di vista. Abbiamo raccontato del premio Terzani vinto dal poeta e romanziere Pierluigi Cappello col suo Questa libertà. Ci siamo commossi con le storie di madri alle prese con l’handicap dei propri figli nei racconti di Antonia Chiara Scardicchio e Valeria Parrella.
mario-libro-disabile-superabileLa vicenda di Mario chwe qui presentiamo – raccontata dall’autore in chiave autobiografica in terza persona – si svolge negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Il protagonista, disabile a causa della poliomielite, cresce tra la povertà e la miseria della campagna padovana, incontrando ostacoli di natura non solo fisica (una semplice visita medica di controllo si traduce in una vera e propria odissea per il ragazzo, e le sue scarpe – non certo ortopediche – sono una sofferenza in quanto sempre troppo strette o troppo larghe) ma anche psicologica.

Intelligente e volitivo, Mario eccelle negli studi, e questo gli attira le invidie dei coetanei, che a più riprese lo sottopongono ad angherie e scherzi pesanti.

Ma il ragazzo vuole farcela, vuole affermarsi con le sue forze. Impara da solo ad andare in bicicletta a dispetto delle gambe malandate, così da poter raggiungere con maggiore agio la scuola.

Una volta conclusi gli studi, affacciatosi sul mondo del lavoro assaggia l’amaro sapore della discriminazione, della diffidenza e dell’ignoranza. Il “diverso” fa paura, il portatore di handicap è guardato sempre con sospetto.

Ma il riscatto arriva: Mario si afferma, si fa una posizione, e grazie a questa riesce ad aiutare tutta la sua famiglia. Quella famiglia che non avrebbe scommesso un soldo su quel figlio dalle gambe malandate.

Una storia a lieto fine, un messaggio di speranza e di incoraggiamento per tutti i “Mario”. E per ciascuno di noi.

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