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Scuola senza montascale, alunno disabile non può mangiare in mensa

Ragazzi nella mensa della scuola

 

Alla fine si è attivata la trasmissione televisiva Le Iene per raccontare la vicenda del dodicenne Luca, alunno disabile dell’istituto “Fabrizio De André”, in zona Monteverde a Roma, che non può sedere a mensa coi compagni perché a scuola manca il montascale. L’unica possibilità per il ragazzo di condividere i pasti con gli altri allievi è che venga portato in spalla o in braccio dall’insegnante di sostegno (“un sant’uomo” l’ha definito la mamma di Luca), manovra non priva di rischi per la quale la famiglia del ragazzo ha dovuto firmare una liberatoria.

Le barriere architettoniche presenti nell’istituto scolastico limitano gli spostamenti di Luca, costretto in carrozzina. In particolare, l’accesso alla sala mensa è ostacolato dalla presenza di gradini, impossibili da superare senza l’altrui aiuto.

luca-mensa-disabile-montascaleLa vicenda si trascina dal settembre 2012, e a dispetto di promesse e rassicurazioni da parte del XII Municipio pare ancora lontana dal trovare soluzione.

Anche perché – a quanto pare – il vero problema sono i soldi: “Si tratta di un montascale esterno  che dovremo poi coprire con una tettoia. Speravamo di farcela già per la fine dell’anno scorso ma occorrono fondi che vanno oltre quanto inizialmente preventivato” hanno comunicato le autorità municipali.

In altre parole, il dispositivo costa troppo, dunque per il momento Luca deve arrangiarsi come può. Ma la madre del giovane disabile non ci sta: “Mio figlio è vittima di una triplice presa in giro. Promesse fatte de visu mai mantenute, che si aggiungono a un programma del XII Municipio che sulla carta prevedeva “la completa rimozione delle barriere architettoniche”. Inoltre, a differenza di quanto stanziato per altre scuole nemmeno nel bilancio preventivo del prossimo anno è previsto l’intervento di installazione del montascale”. 

La donna chiede che al XII Municipio saltino le teste dei responsabili. Non sappiamo se andrà a finire così, ma registriamo con rammarico l’ennesimo caso di diritti basilari dei cittadini lesi dall’indifferenza e dalla mancanza di cultura in tema di abbattimento delle barriere architettoniche che caratterizza il nostro Paese in particolare nella sfera pubblica.

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