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Al parco giochi disco rosso per bimbo disabile: “Umiliazione per lui”

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Avrà pure ragione il direttore del parco divertimenti quando parla di ragioni di sicurezza e di “ostacoli seri” alla medesima in caso di evacuazione o emergenza, ma come spiegarlo a un bimbo che, in gita con la famiglia a Gardaland, si trova escluso da gran parte dei giochi, affollati da tantissimi coetanei entusiasti e ridenti? Accade a Peschiera del Garda, dove una mamma di Trieste si è recata assieme al marito e ai due figli per una giornata di relax e divertimento. gardaland-bimbo-disabile-esclusoDei due piccoli, uno, sei anni è mezzo, convive con una grave disabilità (è mancante di una mano e di parte dell’avambraccio), pur essendo in grado di compiere azioni e gesti ordinari al pari di tanti altri ragazzini della sua età. “Abbiamo fatto la fila, pagato i cento e passa euro di biglietti e siamo entrati. Subito dopo gli addetti ci hanno detto che avevamo vinto un premio, che abbiamo scoperto poi consistere nel rimborso del biglietto di mio figlio a fronte, però, dell’esclusione dall’accesso a gran parte delle attrazioni del parco giochi” ha raccontato la mamma ad Adige.it. “Per non umiliarlo, gli ho detto che veniva escluso perché troppo basso, ma non è questa di certo la verità”. Così, a dispetto dei tanti chilometri fatti per raggiungere Gardaland, la giornata di festa si è trasformata in una beffa. “Mio figlio sa andare a cavallo, ha fatto nuoto, rugby e pattinaggio artistico. Questo genere di esclusioni – non le prime, secondo quanto sostiene l’associazione “Raggiungere” cui la famiglia del piccolo triestino è membra – sono solo fonte di discriminazione”. Non ci sta, però, il responsabile del parco divertimenti. Pur ammettendo un difetto di comunicazione, ha spiegato che certe esclusioni sono dovute a ragioni di sicurezza, per i problemi legati alla condizione del disabile in caso di emergenza. Lapidaria la madre dell’involontario protagonista della vicenda: “Avessimo saputo esattamente come stavano le cose, ce ne saremmo rimasti tutti a casa”.

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