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Derby, il cane disabile, corre grazie alle “zampe” realizzate in 3D

Derby il cane disabile che torna a correre con le protesi

 

“Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato”. Questo aforisma, comunemente attribuito a Schopenhauer, è senz’altro il motto di Tara Anderson, la “salvatrice” di Derby. Derby è un cagnolone husky americano nato con le zampe anteriori non sviluppate a causa di una rara malattia congenita. A causa della sua disabilità, era stato affidato dai padroni al Peace and Paws Dog Rescue, un canile di Hillsborough, nel New Hampshire. Il personale della struttura le ha tentate proprio tutte per restituire un po’ di mobilità all’animale, almeno per fargli fare una passeggiata seppur breve ogni giorno. Ogni sforzo però si è rivelato vano: salvo qualche timido passo su superfici morbide, per Derby affrontare strade e marciapiedi è stata una tortura, a causa delle abrasioni e delle piaghe che si aprivano quasi subito sotto le sue zampe. Tutto questo fino all’inattesa entrata in scena di Tara Anderson, esperta di stampa in 3D impiegata presso l’azienda “3D System”. cane-disabile-derby-3dInfatti, oggi Derby è in condizione di camminare e addirittura di correre grazie ad un nuovo paio di zampe anteriori prostetiche stampate dalla ditta americana. Un rivoluzionario modello tridimensionale di “gomitiere” che è stato prima stampato e poi impiantato sull’animale, che intanto il destino ha voluto incontrasse una nuova famiglia, pronta ad accoglierlo in casa e a coccolarlo. “Eravamo meravigliati – racconta Stephanie Portanova, la nuova padroncina del cane – e Derby non smetteva più di correre. Ora è in grado di percorrere lunghi tratti ogni giorno, anche fino a quattro chilometri. È stato emozionante vederlo scattare con le sue zampe nuove di zecca”.  “Mi auguro – ha dichiarato Tara Anderson,  – che questa nuova tecnologia possa regalare speranza ad altri cani nati con malformazioni o vittime di incidenti, perché la diversità non dovrebbe mai essere una condanna”. La stampa ha permesso la progettazione di un supporto dotato di elementi rigidi per sostenere l’impatto col terreno ed elementi elastici per sorreggere con delicatezza gli arti inferiori del cane. Una bella storia a lieto fine.

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