Dalle arti marziali al basket, dall’hockey all’atletica leggera. E ancora minivolley, ginnastica artistica e balli di gruppo: giovedì 10 ottobre piazza Giovanni XXIII si è trasformata in una palestra all’aperto per accogliere gli oltre 2000 ragazzi giunti dalle scuole di tutta l’Isola per partecipare all’ottava Giornata Nazionale degli Sport Paralimpici (che si è svolta in contemporanea in altre quattro città: Milano, Modena, Città di Castello e Palermo). Sponsor dell’iniziativa, anche Contact è stata testimone di una mattinata trascorsa all’insegna dell’integrazione, del divertimento e della condivisione. “Lo sport fa volare… tutti!” è il motto che campeggiava sulle magliette dei partecipanti: accompagnati dagli insegnanti, gli alunni disabili e normodotati si sono cimentati fianco a fianco nelle più diverse discipline sportive (c’è stato spazio anche per un torneo di scacchi).
Alla fine, applausi e volti felici, illuminati dal sole che splendeva alto su Cagliari.
Dopo Orosei, una nuova occasione per dire no alle barriere.
Dopo la positiva esperienza del Campus Estivo Integrato, svoltosi a Orosei lo scorso settembre, la Sardegna ha vissuto una nuova giornata (organizzata dal Comitato Italiano Paralimpico e da Enel Cuore Onlus, con il supporto di Unicef e di Rcs-Gazzetta dello Sport) il cui obiettivo è stato quello di dimostrare che la disabilità non impedisce una esistenza piena e soddisfacente, e che per i giovani disabili lo sport può essere un’eccellente via per esprimere il proprio potenziale e il proprio talento. Contact è stata ancora una volta in prima linea. “Sono i concetti di unione, di squadra e di collaborazione a costituire un esempio per tutti. Sarà una grande festa ma anche un’occasione ed una speranza per tutti, da non sottovalutare”: così Ugo Sias, presidente della Fisdir, aveva presentato l’appuntamento. E festa grande è stata, confortata dai numeri: dall’anno della prima edizione il numero dei tesserati delle federazioni e delle discipline paralimpiche riconosciute è cresciuto di circa il 20 per cento.
L’esoscheletro, il robot che restituisce ai tetraplegici la possibilità di camminare.
Tra i momenti clou della giornata in piazza Giovanni XXIII anche la presentazione – con tanto di dimostrazione dal vivo – dell’esoscheletro, il macchinario cibernetico in grado di restituire mobilità a chi ha perso l’uso degli arti inferiori. Camminare, sedersi, fare le scale, stare in piedi: azioni precluse ai tetraplegici potranno diventare ben presto realtà grazie all’ausilio di questo rivoluzionario robot, una sorta di tuta dotata di motore elettrico e attivata da un sensore controllabile attraverso leggere inclinazioni della parte alta del corpo. Un modo – anche questo – per andare oltre le barriere.
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