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L’assistente familiare oggi: Il Caregiver

Parlare di legge 104/92 significa anche parlare del significato di caregiving e di assistenza familiare. Oggi il termine caregiver indica l’evoluzione del tradizionale assistente familiare, la traduzione di caregiver è “colui che si prende cura”, con riferimento a tutti coloro che assistono la persona anziana, ammalata e/o disabile.
caregiver
Per la maggior parte i caregiver si occupano di pazienti con demenza, in particolare donne (74%) di cui il 31% di età inferiore ai 45 anni e il 38% di età compresa tra i 46 e i 60 anni. Vediamo quindi chi è il caregiver, la badante o l’assistente familiare e quali sono i suoi compiti.

La figura del caregiver familiare

Considerando la traduzione di caregiving, il caregiver è colui che gratuitamente e per vincoli affettivi aiuta un congiunto non più autosufficiente a causa di una patologia cronica invalidante o dell’età avanzata.

Questo tipo di assistenza familiare può essere completa o parziale, ma ha lo scopo di soddisfare tutte le necessità della persona, dai bisogni fisici a quelli amministrativi ed emotivi.

Stimolando l’assistito ad essere attivo durante la giornata. Naturalmente anche il tempo da dedicare al disabile, all’anziano e all’ammalato varia sulla base dello stato di salute del proprio famigliare e comporta un carico emotivo molto forte per gli stessi caregives, che rischiano ansia, depressione, agitazione e insonnia.

Eppure, nonostante le difficoltà e gli ostacoli di natura economica e psicologica, i caregivers familiari non sono ancora una figura riconosciuta dall’ordinamento giuridico italiano. Questo anche se il 66% sono donne che rinunciano al lavoro. O lo riducono per assistere il familiare bisognoso.

Legge 104/92 e Caregiver: vantaggi e svantaggi

Come abbiamo visto, il caregiver è un soggetto che si prende cura di persone care non autosufficienti e che si fa carico dell’organizzazione delle cure e dell’assistenza, trovandosi così n una situazione di sofferenza e disagio dovuta ad affaticamento fisico e psicologico e consapevolezza di non potersi ammalare.

A questo si aggiungono i compiti familiari e lavorativi, ma anche possibili problemi economici. Si tratta quindi di una situazione non semplice da affrontare.

Nel dicembre 2017 la legge di bilancio ha individuato la figura del caregiver familiare o assistente familiare (art.1 comma 255 legge n.205 del 27 dicembre 2017) come la persona che si prende cura del coniuge o dell’altra parte della unione civile, del convivente di fatto o di un familiare o affine anche di terzo grado se infermo, disabile o non autosufficiente.

Le mansioni del caregiver

Tanti e diversi, spesso anche molto pesanti sono i compiti e le mansioni dell’assistente familiare o caregiver, che vanno dall’assistenza diretta alla sorveglianza passiva e dipendono dalle condizioni dell’assistito. Tra i compiti di assistenza diretta ricordiamo, ad esempio, le seguenti azioni:

  • Lavare e cambiare l’assistito;
  • Preparare i pasti e imboccarlo;
  • Somministrare farmaci.

Le mansioni di assistenza passiva del caregiver sono, invece, quelle di sorveglianza come nel caso dei malati di Alzheimer o di chi si trova a letto, ma deve essere controllato e sorvegliato.

Naturalmente questi sono solo i due estremi e tra i compiti dell’assistente familiare ci sono anche compiti collaterali come le questioni amministrative e burocratiche e il tenere rapporti con enti e strutture a sostegno della persona. Senza dimenticare l’accompagnare la persona in ospedale e altri centri medici o l’acquisto di ausili e protesi.

Il caregiver e l’assistente familiare godono, inoltre, dei permessi retribuiti sul lavoro ai sensi della legge 104/92 art.3 comma 3 oltre al congedo straordinario legge 151 per assistere un familiare disabile con handicap grave ai sensi della legge 104, sempre nell’art.3 comma 3.

La figura del badante per anziani e le agevolazioni statali

Spesso i caregivers, per assistere una persona anziana e non più autosufficiente, ricorrono ad una badante in famiglia, a tempo pieno o solo per alcune ore al giorno. In entrambi i casi, anche se dell’anziano si occupa un familiare, alla persona sono riconosciute alcune agevolazioni come l’assegno di accompagnamento di 500 euro al mese e la detrazione fiscale degli acquisti in farmaci, deambulatori e sullo stipendio di colf e badanti, che hanno frequentato un corso di assistenza per badanti o un corso per assistente familiare.

Vediamo alcune di queste agevolazioni nel dettaglio, partendo dal fatto che con non autosufficienza si intende l’incapacità di deambulare e compiere le normali azioni quotidiane, per invalidità si intende la riduzione della capacità lavorativa e per disabilità ci si riferisce a una minorazione mentale, motoria o sensoriale ai sensi della legge 104/92 art. 3 comma 1 per l’handicap e comma 3 per l’handicap grave.

L’assegno di accompagnamento

Si tratta di un contributo dato a chi ha un’invalidità totale ovvero al 100% in condizione di non autosufficienza, indipendentemente dall’età e quindi possono farne richiesta giovani e anziani. La prestazione, infatti, no è collegata al reddito del richiedente o del nucleo familiare e per ottenere l’assegno di accompagnamento bisogna fare domanda all’INPS corredata da certificazione del medico curante.

L’importo netto dell’assegno è di 516,35 euro esentasse.

INPS Home Care Premium

Accanto all’assegno di accompagnamento è previsto inoltre il progetto Home Care Premium dell’INPS, che assicura alla persona non autosufficiente due benefici importanti:

  • Contributo economico fino a 1050 euro per rimborsare i costi di assunzione di un assistente familiare;
  • Prestazione integrativa di assistenza alla persona erogata dall’ATS o Ambiti Territoriali Sociali e dagli enti pubblici competenti.

Si tratta di vantaggi per i soli dipendenti o pensionati disabili della pubblica amministrazione, per i loro coniugi e per parenti e affini di primo grado anche non conviventi. Ricordiamo anche che per beneficiare dell’intero importo bisogna avere un ISEE inferiore agli 8.000 euro ed essere affetti da una gravissima disabilità.

Detrazioni IRPEF per l’anziano non autosufficiente

Spesso, come chi sa chi si trova in questa situazione, assistere un anziano non autosufficiente è un compito gravoso anche dal punto di vista economico oltre che psicologico. Pochi sanno, però, che una parte dei costi sono rimborsati dallo Stato sotto forma di detrazione IRPEF. Si tratta, in particolare di:

  • Spese di assistenza per la persona non autosufficiente fino a 2.100 euro per il 19%, a patto che il reddito non superi il 40.000 euro;
  • Spese per assunzione di colf e badanti, sempre al 19% con un limite di spesa di 1.549,37 euro annui;
  • Spese mediche per costi che superano i 129,11 euro con una percentuale di detrazione sempre pari al 19%.

Per maggiori informazioni sulla figura del caregiver e dell’assistente familiare, i diritti e le agevolazioni per chi assiste una persona non autosufficiente o deve ricorrere a una badante ti invitiamo ad informarti sul Per ulteriori approfondimenti: tutti i dettagli della legge 104

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