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Alessia, 18 anni e un grande cuore: uniti contro la sclerosi multipla

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“Sono una ragazza di quasi 18 anni e da ormai cinque anni sono impegnata nel sociale, in modo particolare nel settore infantile, rivestendo il ruolo di animatrice durante l’anno scolastico e nel periodo estivo presso un oratorio. Da tre anni, inoltre, grazie a un’iniziativa del mio liceo prendo parte alle attività dell’Aism per la raccolta fondi destinati alla ricerca”: si presenta così, con semplicità e schiettezza, la giovanissima piemontese Alessia Boccaccioli, intervistata per il blog di Contact Srl da Valentina Usala.

Il tuo rapporto con l’universo della disabilità.  “Non è semplice dare una risposta. Io la disabilità l’ho avuta sotto gli occhi sin da bambina, quando nella mia piccola classe composta da nove alunni, quattro venivano seguiti dall’insegnante di sostegno. Io dico sempre che sono stati quegli anni a far scattare nel mio inconscio la molla del supporto verso queste persone”.sclerosi-multipla-alessia-boccaccioli

Quale suola frequenti?  “Viste le due risposte precedenti, questa forse risulterà scontata! Sto frequentando l’ultimo anno del liceo delle scienze umane a Tortona. Abbiamo toccato argomenti molto delicati come il bullismo e la carcerazione minorile. Credo che queste siano due grandi disabilità dalle quali la nostra società non riesce a rialzarsi. Ultimo tristissimo esempio, il caso di bullismo avvenuto a Napoli pochi giorni fa ai danni di un ragazzino di solo 14 anni la cui colpa era quella di essere un po’ sovrappeso”

Come immagini il tuo futuro?  “Sogno di laurearmi in Scienze dell’Educazione: in un futuro migliore io ci credo! E poi a fare quello che mi riesce meglio: stare in mezzo ai bambini”.

Tu e l’Aism. “Come detto, frequento l’Aism da tre anni, mentre la sclerosi multipla l’ho conosciuta un anno prima, quando una persona che conosco molto bene mi ha confidato questo suo grande segreto”. 

A quando il semaforo verde per i malati di SM? “Non penso possa accadere troppo presto proprio perché c’è poca informazioni al riguardo. sclerosi-multipla-aism-boccaccioliPerò tutti noi abbiamo i mezzi e le forze necessarie per far sì che da questo eterno rosso scatti il verde!”.

Quanto si conosce di questa malattia secondo te? “Troppo poco. Io stessa apprendo ogni giorno degli aspetti sconosciuti di questa malattia. Se ci fosse più informazione al riguardo, sicuramente meno gente resterebbe indifferente davanti a questa patologia, alla sofferenza di un malato e tutto ciò che ne consegue”.

L’educatore e le malattie neurodegenerative: qual è il suo compito, sapendo che ad oggi non ci sono terapie che garantiscano la guarigione?  “Il ruolo dell’educatore è molto importante, soprattutto in questi frangenti. Come dici giustamente nella domanda, non esistono delle terapie che conducono alla guarigione, però egli può tracciare un percorso utile al continuo esercizio della mente, in modo che il malato riesca a identificarsi principalmente nel percorso dell’educatore”.

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