In questa pagina glossario vogliamo aiutarti a capire i termini più ricorrenti correlati alla disabilità per quanto riguarda montascale, servoscala, piattaforme elevatrici, i vari accessori ed ausili per anziani e disabili e sopratutto sul tema delle barriere architettoniche.

Questa vuole essere una guida utile per meglio comprendere i termini maggiormente utilizzati quando si parla di montascale e servoscala. Apparecchiature destinate a migliorare la qualità della vita di chi ha una disabilità. O anche solo una mobilità ridotta.

Per la massima chiarezza sui termini maggiormente utilizzati per questi argomenti anche e non solo nel nostro sito, abbiamo deciso di rappresentarli e spiegarli in questo “glossario montascale“.

Cliccando sui termini indicati nell’indice una breve spiegazione ti farà scoprire il significato.

La descrizione dei vari termini ti aiuterà a saperne di più sugli strumenti e i dispositivi disponibili per la risoluzione delle problematiche di mobilità e accessibilità.


Indice degli argomenti

Accessori e ausili per anziani

Quando nell’abitazione sono presenti scale, ciò può rappresentare un serio problema per le persone con disabilità o avanti con l’età e per chiunque conviva con difficoltà motorie.

Tra gli accessori per disabili e anziani rientrano tutti quegli ausili di grande utilità per la riabilitazione post trauma, nonché quelli destinati ad agevolare la mobilità e l’autonomia di movimento.
Ancora, quelli volti a facilitare attività quotidiane come la lettura, l’accesso ai vari ambienti della casa e il riposo notturno.

In questo ambito rientrano inoltre i dispositivi luminosi con svariate funzioni (soprattutto di sicurezza) nonché le strumentazioni informatiche ed elettroniche. Oltre agli ausili ideati per ovviare all’esigenza di spostarsi da un piano all’altro dell’abitazione.

Tra questi ultimi sono inclusi anche montascale per anziani e servoscala a piattaforma, progettati e realizzati per rispondere alle esigenze di autonomia e di libertà di movimento all’interno della propria casa. Affinché non siano compromesse la qualità della vita e le relazioni sociali.

La stragrande maggioranza degli oggetti che rientrano nella definizione d accessori per disabili oppure accessori per anziani, sono classificati Dispositivi Medici classe 1. Come previsto dalla Direttiva 93/42/CE. Questa direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n° 46. Di conseguenza tutti questi dispositivi devono essere certificati e garantiti come stabilito dalle normative di riferimento.

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Ausili per disabili

Con l’espressione ausili per disabili si è soliti indicare le strumentazioni, i dispositivi tecnologici e le attrezzature impiegati nella vita di tutti i giorni da una persona con disabilità per fare fronte – prevenendole, alleviandole o eliminandole – alle conseguenze di un handicap fisico temporaneo o permanente o al sopraggiungere di una qualche forma di disabilità.

Gli ausili per anziani e disabili sono di svariati tipi. Dai sistemi informatici ed elettronici a quelli meccanici per favorire la mobilità, ai dispositivi luminosi o acustici.

In questo ambito possono rientrare anche i servoscala e i montascale per disabili progettati e installati da Contact Srl. Essi sono una risposta affidabile e risolutiva alle problematiche di accessibilità e mobilità degli anziani disabili e in generale delle persone non autosufficienti.

Più in generale, può parlarsi anche di dispositivi medici (o attrezzature medicali, o) intendendosi quegli strumenti, ausili , apparecchi, accessori o impianti impiegati nell’attività di diagnosi, prevenzione o trattamento delle malattie che non si avvalgono di procedimenti o interventi di tipo chimico (a differenza della farmacologia).

A differenza delle medicine tradizionali e dei prodotti delle case farmaceutiche, pensati per curare le malattie con l’impiego e la somministrazione di rimedi e sostanze che influiscono sui processi biologici o sul sistema immunitario e sul nostro metabolismo, le attrezzature medicali operano mediante procedure meccaniche, principi di terapia termale o metodi fisici.

In virtù dell’ampiezza del campo di intervento, a questa categoria di ausili appartengono tipologie di dispositivi di genere diverso, con svariate finalità e diverso ambito d’applicazione.

Per semplicità, in Italia e in Europa si fa riferimento a specifiche normative e leggi, le quali ne disciplinano le categorie principali, con una suddivisione in 4 classi: I, IIa, IIb, III.
Certe attrezzature medicali specifiche sono invece regolate da disposizioni apposite.

I dispositivi medici in genere sono disciplinati anch’essi dalla sopracitata direttiva 93/42/CEE e nel d.l. 24 febbraio 1997, n. 46.

Rilevano inoltre i dispositivi medici impiantabili attivi e i dispositivi medici diagnostici in vitro, disciplinati ulteriormente con altra normativa.

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Barriere architettoniche

Per barriere architettoniche si intendono comunemente quegli elementi costruttivi tali da impedire, limitare o rendere difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi da parte dei cittadini, con particolare riferimento ai disabili e alle persone con limitata capacità sensoriale o motoria.

Quali sono le barriere architettoniche?

Classici esempi di barriera architettonica:

  • Scale;
  • Scalinate d’accesso agli edifici pubblici e privati;
  • Vani scala di ampiezza ridotta;
  • Porte strette;
  • Corridoi stretti e tortuosi;
  • Rampe con pendenza eccessiva;
  • Marciapiedi.

Quali sono le normative di riferimento per le barriere architettoniche?

Nel nostro ordinamento giuridico la normativa fondamentale volta a individuare efficaci misure di superamento delle barriere architettoniche si sintetizza nei seguenti provvedimenti, con misure volte ad agevolare dal punto di vista economico e fiscale l’installazione di ausili per anziani e per disabili:

Per l’edilizia residenziale privata, la Legge 13 del 1989 stabilisce le disposizioni per eliminare le barriere architettoniche e per gli incentivi di cui i cittadini interessati possono fruire.

Questa norma è stata uno spartiacque nel panorama normativo italiano sul teme delle barriere architettoniche. Per la prima volta, con una chiarezza ed efficacia inusuali, vengono stabilite delle regole precise che aiuteranno a risolvere strutturalmente la problematica dell’accessibilità delle abitazioni private.

In tema di edilizia residenziale, la legge13/89 stabilisce in favore dei cittadini anche dei contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche su immobili privati già esistenti.

Questo riguarda ovviamente gli edifici dove hanno il domicilio abituale portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti. La legge prevede inoltre che gli interventi in questione, se mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche, possano godere anche dell’aliquota IVA agevolata al 4%.

Si applica altresì l’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di dispositivi per la deambulazione e il sollevamento delle persone con disabilità (in questo discorso rientrano anche i montascale a poltroncina e i servoscala a piattaforma) e per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei portatori di handicap.

P.E.B.A. – Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche

Introdotti con la legge finanziaria del 1986 i P.E.B.A. dovrebbero essere lo strumento per risolvere l’annosa questione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici.

Al comma 21 e al successivo comma 22 della legge n. 41/86 il legislatore, ha voluto infatti obbligare le amministrazioni pubbliche ad adottare opportuni piani di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici esistenti alla data di entrata in vigore della normativa.

Con la successiva legge quadro sulla disabilità, la Legge 104/92, viene completato il concetto introducendo lo stesso obbligo anche per gli spazi urbani. Si prevede che si debbano realizzare dei percorsi privi di barriere architettoniche in ambito urbano adeguando quindi anche tutti i percorsi pedonali. Argomenti questi ulteriormente specificati e rafforzati all’art. 4 del D.P.R. 503/96 e all’art. 82 del D.P.R. 380/2001.

Il P.E.B.A. avrebbe dunque, nelle intenzioni del legislatore, l’obiettivo di creare “cultura” al fine di poter avviare concrete azioni di progettazione finalizzate in ultima istanza a innalzare la qualità dei servizi ai cittadini con particolare riferimento alle categorie più svantaggiate rappresentate dalle persone con disabilità.
Questo in linea teorica, la situazione reale è però ben diversa.

Ad oggi molti Enti Pubblici non si sono adeguati a questo obbligo e sono privi dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche operativi. Questo è dovuto ad una grave carenza della normativa stessa che, non prevedendo entro quanto tempo provvedere all’adeguamento degli edifici pubblici e degli spazi urbani, ha di fatto permesso di rimandare ad oltranza.

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Piattaforme elevatrici

Piattaforma elevatrice

Le piattaforme elevatrici sono dei dispositivi di sollevamento verticale che collegano 2 o più piani di un edificio. Ne esistono di varie tipologie, per installazione all’interno o all’esterno degli edifici, ad azionamento elettrico oppure oleodinamico e con svariate tipologie di porte.

Le piattaforme elevatrici per piccoli dislivelli di norma vengono installate quando l’altezza da superare è inferiore ai 2 metri. Queste, nella maggior parte dei casi, hanno la caratteristica di non avere un vano di scorrimento, la normativa prevede quest’obbligo per altezze superiori. Devono avere però tutte le dotazioni adatte a garantire la massima sicurezza per le persone.

Negli altri casi le piattaforme elevatrici vengono realizzate, a seconda dei modello, per altezze anche fino a 24 metri e fino a 6 fermate. I vani di scorrimento possono essere in muratura oppure delle incastellature autoportanti tamponate con vetro di sicurezza. In ambedue i casi hanno un’estetica e una dotazione di accessori molto simile agli ascensori classici dai quali si differenziano sopratutto per la minore velocità consentita dalla normativa.

Altre differenze le troviamo nella mancanza della fossa che si riduce a soli 15 / 20 cm. e nella testata che non supera mai i 270 cm.

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Elevatori per disabili

Gli elevatori per disabili e anziani sono una ottima soluzione al problema del superamento delle scale in case a due o più piani. Si pensi alle difficoltà di una persona costretta in carrozzina o comunque limitata nei movimenti a causa della disabilità.

Questi dispositivi si presentano come piattaforme mobili che funzionano grazie a un sistema elettrico o oleodinamico. Consentendo il superamento dei vari dislivelli in sicurezza e col massimo comfort possibile. Grazie agli elevatori, è possibile spostarsi agevolmente da un piano all’altro della casa o di un edificio pubblico, sia in caso di brevi percorsi sia nel caso di percorsi più impegnativi fino a 5 piani.

Al pari dei servoscala per disabili e dei montascale, gli elevatori per disabili e anziani rappresentano una soluzione efficace alle problematiche legate alla presenza di barriere architettoniche che penalizzano soprattutto le persone con disabilità e quelle avanti negli anni.

Infatti, l’insorgere di problemi legati alla mobilità ridotta (per un incidente, una malattia, o le conseguenze di una disabilità più o meno grave) può compromettere le attività quotidiane e la qualità della vita, a partire dalle difficoltà di movimento all’interno della propria abitazione.

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Miniascensori

A loro volta, i mini ascensori sono una delle soluzione alternativa (e molto meno costosa) rispetto alla decisione di modificare radicalmente gli ambienti domestici. Oppure, alla peggio, cambiare casa.

Trattasi di dispositivi per il trasporto in verticale di persone da un piano all’altro della casa o dello stabile. La loro installazione impone la realizzazione o la presenza di un vano scale abbastanza ampio e la realizzazione delle necessarie opere murarie.

La possibilità di realizzare mini ascensori di dimensioni estremamente ridotte – a volte anche per una sola persona – fanno si che questa soluzione venga privilegiata dai progettisti e dagli utenti in tutti quei casi dove lo spazio disponibile è veramente poco.

Questa è la soluzione ideale sopratutto in occasione di una ristrutturazione, quando l’obbligo di rispettare gli elementi strutturali dell’edificio non consentono di occupare uno spazio maggiore. I mini ascensori vengono utilizzati anche nelle nuove costruzioni quando non si vuole sacrificare dello spazio utile per altri ambienti vitali dell’abitazione

Come alternativa all’installazione dell’ascensore tradizionale che ha dimensioni decisamente superiori, i mini ascensori possono servire sia gli ambienti domestici sia gli uffici e gli esercizi aperti al pubblico. Oltre alle esigenze che nascono quando si ha poco spazio a disposizione per alloggiare il dispositivo, la scelta in questo senso può essere determinata anche dal vantaggioso rapporto qualità-prezzo: il costo è infatti particolarmente contenuto .

In quanto dispositivo volto al superamento delle barriere architettoniche ai sensi della legge 13/89, l’installazione del mini ascensore rientra nella previsione dei benefici e degli sgravi fiscali stabiliti dal nostro ordinamento giuridico.

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Montacarichi per disabili

Montacarichi per disabiliIl montacarichi per disabili è un dispositivo del tutto simile alla piattaforma elevatrice.

Nel passato era prevalente l’abitudine di chiamare tutti i sistemi per il sollevamento verticale dei disabili con questo nome. Questo era dovuto al fatto che le prime realizzazioni derivavano direttamente dai montacarichi industriali utilizzati per il sollevamento di cose. Si trattava infatti macchine costruite replicandone struttura e caratteristiche replicandone anche le configurazioni spartane senza nessuna cura per l’estetica.

I montacarichi erano concepiti con l’essenziale, una semplice pedana per il carico, privi di cabina e di porte di cabina e la manovra a uomo presento. I montacarichi per disabili vennero replicati esattamente alla stessa maniera, oltre a questo c’è da dire che le normative di riferimento delle piattaforme elevatrici sono le stesse del montacarichi.

Attualmente sono cambiate molto le caratteristiche tecniche di questi dispositivi.

Quelli di concezione moderna – del tutto simili agli ascensori e completi di optional vari – vengono chiamati elevatori o piattaforme elevatrici. Sono cambiate anche le normative che consento oggi di realizzare le piattaforme elevatrici con la manovra universale e le porte scorrevoli automatiche come un normalissimo ascensore.

Esistono però ancora delle versioni semplici e spartane, prive di cabina e di porte di cabina, con la manovra a uomo presente e le porte di piano standard a battente: questi vengono chiamati ancora montacarichi per disabili.

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Montascale a poltroncina

Nell’ambito dell’abbattimento barriere architettoniche il montascale può essere definito come un dispositivo volto a permettere il superamento delle scale da parte di persone con disabilità o con limitata mobilità in sicurezza e con la massima comodità possibile.

Esistono diverse tipologie di montascale per disabili ed anziani:

  • Il montascale a poltroncina: dispositivo che si caratterizza per la presenza di una poltrona (detta anche seggiolino) tale da permettere l’agevole superamento delle scale stando comodamente seduti e in totale sicurezza;
  • Il montascale a pedana: dispositivo elettrico che presenta una piattaforma (o pedana) che consente il superamento delle scale alle persone in carrozzina.

La scelta del tipo di montascale da installare è legata alla tipologia della scala:

  • I montascale curvilinei, in interni o in esterni consentono il superamento delle scale curve anche in presenza di percorsi lunghi o particolarmente stretti o articolati;
  • I montascale rettilinei: anch’essi installabili tanto all’esterno quanto all’interno dell’abitazione, consentono l’agevole superamento delle scale dritte, anche in caso di forti pendenze.

Montascale per scala curva Duetto
Essenzialmente la struttura del montascale consta di tre elementi:

  1. La pedana o la poltroncina, destinate entrambe ad accogliere l’utilizzatore;
  2. La rotaia, che viene posizionata al momento dell’installazione lungo il tragitto della scala (curva o dritta), la cui lunghezza e conformazione risultano direttamente correlate con le caratteristiche della scala stessa;
  3. Il motore, che permette il movimento del dispositivo lungo la rotaia;

Come dispositivo volto al superamento delle barriere architettoniche, il montascale per disabili e anziani rivela la sua convenienza e la sua praticità in ordine al rapporto qualità/prezzo (anche se occorre valutare con attenzione i diversi elementi che incidono sui prezzi del montascale), ai tempi brevi di installazione, alla facilità di utilizzo e alla non necessità di opere murarie.

I montascale sono in genere dotati di sistemi di sicurezza di vario tipo e sviluppati in diverse forme ed adattamenti e materiali, per uso interno o per esterno.

In particolare, anche in caso di installazioni in esterni il montascale è progettato per resistere senza problemi all’azione degli agenti atmosferici e per superare percorsi anche molto lunghi e articolati.

Ogni montascale deve essere certificato secondo le Direttive della Comunità Europea e le norme armonizzate nazionali. Inoltre, ogni montascale va sottoposto a severi collaudi e controlli prima di essere consegnato. La scrupolosità di queste verifiche garantisce la sicurezza dei prodotti.

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Servoscala per disabili porta carrozzine

La pedana per disabili – altrimenti detta servoscala a pedana o servoscala a piattaforma – è un dispositivo appositamente studiato per il trasporto lungo le scale dritte o curve di una persona in carrozzina. 

Valida alternativa all’installazione di un ascensore tradizionale, la pedana porta carrozzine si caratterizza per la silenziosità, la semplicità d’uso e i tempi rapidi di installazione, che di regola non richiedono opere murarie aggiuntive. Questo consente al momento dell’acquisto di ottimizzare il rapporto qualità\prezzo, a tutto vantaggio dell’utilizzatore.

Installabili in edifici pubblici e abitazioni private, in esterni e in interni, le pedane per disabili della nostra gamma sono conformi alle normative nazionali e comunitarie. Grande importanza è data anche all’impatto estetico, grazie alle finiture di qualità, le dimensioni compatte e il design elegante e sobrio.

I nostri servoscala a piattaforma, ideali per consentire il superamento delle scale alle persone in carrozzina, si distinguono in tre modelli:

  • Servoscala per scale dritte, progettato per il superamento di scale rettilinee e installabile in tempi rapidi senza ricorrere a opere murarie. Può essere posizionato in esterni e in interni. La pedana è richiudibile in fase di non utilizzo, per consentire l’ottimale sfruttamento degli spazi disponibili;
  • Servoscala per scale curve, dispositivo versatile e personalizzabile idoneo per il superamento delle scale curvilinee anche in presenza di percorsi articolati e tortuosi o molto lunghi (incluse le scale condominiali anche di 10 rampe);
  • Servoscala per percorsi esterni, ideale per affrontare scale esterne molto lunghe (fino a 70 metri). Gli elementi in acciaio e la zincatura a caldo sono garanzie di durata nel tempo e di massima funzionalità in qualsiasi condizione climatica.

Montascale a pedana per esterno

Una delle funzioni più comuni e importanti del servoscala a piattaforma in luoghi pubblici è quella di rendere possibile l’accesso alle stazioni, sia di superficie che della metropolitana, da parte delle persone con disabilità.

Ovvero il comodo accesso delle stesse nei negozi e negli esercizi aperti al pubblico. Inoltre, si registra un costante aumento (anche in Italia, dove sino a qualche decennio fa la conoscenza dei dispositivi per l’accessibilità di anziani e disabili era quasi nulla) delle richieste di installazione del servoscala a pedana anche negli appartamenti privati.

Al contrario, migliaia di famiglie oggi scelgono di installare un servoscala (ma discorso analogo può farsi per il montascale a poltroncina, ausilio pensato per il comfort e la libertà di movimento delle persone che, per diverse ragioni, fanno fatica a salire e scendere le scale). In caso di persona costretta in carrozzina per una infermità o una disabilità più o meno grave, il servoscala a pedana rende possibile superare le scale in autonomia e totale sicurezza, senza ricorrere all’intervento o all’assistenza di un accompagnatore.

I modelli di servoscala a pedana proposti da Contact si caratterizzano per l’ingombro minimo e la duttilità, potendo essere installati su qualsiasi tipo di scala, dritta, curva, a chiocciola e così via. Inoltre, l’installazione non richiede opere murarie, né sostanziali modifiche alla scala. Nemmeno è necessario intervenire sull’impianto elettrico già esistente nella casa, e i consumi sono quelli di un comune elettrodomestico.

L’installazione del servoscala a piattaforma (così come del montascale) è possibile anche su una scala condominiale.

Occorre sottolineare che se, da un lato, i condomini non posso di regola opporsi all’installazione di un dispositivo per l’abbattimento delle barriere architettoniche, allo stesso tempo non sono costretti a partecipare, nemmeno pro quota, alla spesa per l’acquisto dello stesso. In quest’ultima ipotesi, la spesa sarà a carico del solo utilizzatore, che si servirà del dispositivo in via esclusiva.

Il DM 236/89 stabilisce una dimensione minima per le piattaforme destinate al trasporto di persona in carrozzina. la dimensione minima prescritta è di 700×750 mm.

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Caratteristiche della scala

Nelle pagine del nostro sito, a partire da quelle dedicate ai vari dispositivi servoscala e montascale, ricorre molto spesso il termine scale.

Può trattarsi di scale dritte, scale curve, scale a gomito, scale a piè d’oca, scale a chiocciola. Esistono svariate tipologie e soprattutto nessuna scala sarà mai perfettamente uguale ad un’altra.

Ciò fa capire l’enorme importanza del sopralluogo tecnico. Solo così i nostri consulenti sapranno individuare la soluzione più adatta alle tue esigenze, col montascale che risulterà perfettamente idoneo al superamento della scala di casa tua.

Qui di seguito abbiamo voluto spiegare brevemente il significato di alcuni termini tecnici riguardanti le scale.

Rampa

Quando si parla di rampa di scale, si fa riferimento a una ininterrotta successione di gradini. A prescindere dalla lunghezza o dalla pendenza.

Questa successione risulta invece interrotta in presenza di una curva (per cui si ha una rampa fino alla curva stessa, e di seguito un’altra rampa) o di uno o più pianerottoli.

Occorrerà studiare le caratteristiche delle rampe di scale dritte o curve, le loro dimensioni e gli altri elementi caratterizzanti il sito di installazione per procedere alla scelta del dispositivo montascale o servoscala più adatto alle esigenze.

Alzata

Per alzata la misura presa in altezza tra un gradino e l’altro della scala.

Normalmente l’alzata varia tra i 17 e i 19 cm. Le alzate basse, inferiori ai 17 cm, si contraddistinguono per la maggiore facilità di superamento, a differenza di quelle ripide (22-23 cm).

Pedata

Nell’esaminare le caratteristiche della scala in vista del preventivo per l’installazione di un servoscala o montascale, oltre alla alzata si considerano anche le dimensioni della pedata.

Ossia la zona utile calpestabile del gradino, che di regola misura tra i 24 e i 28 cm. Una pedata di ampiezza inferiore risulta assai difficile da approcciare. Altrettanto scomoda, seppure per ragioni opposte, può risultare una pedata di dimensioni superiori ai 30 cm.

Pianerottolo

Per pianerottolo può intendersi un gradino più grande, rettangolare o quadrato, tipicamente collocato in corrispondenza di una curva della scala.

In altri casi è posizionato a interrompere una rampa di scale, consentendo una sosta di riposo oppure il contemporaneo passaggio di altra persona con sicurezza e comodità. Questa soluzione, per ragioni di ampiezza del vano scale, è tipica degli edifici pubblici, più rara nelle abitazioni private.

Piè d’oca

Questa espressione è comunemente utilizzata per indicare i gradini angolari di una scala, quelli che dunque permettono di affrontare una svolta lungo il percorso.

Nel particolare caso di scale a chiocciola a pianta quadra, tutti i gradini della stessa sono piè d’oca. Nel caso invece di scala a chiocciola a pianta tonda, si usa di solito l’espressione gradini a ventaglio.

Altezza

Al fine di predisporre il progetto per l’installazione di un montascale o di altro dispositivo per il superamento delle scale, occorrerà prendere alcune misure fondamentali, a partire dalla altezza della scala.

Questa espressione indica anzitutto la distanza che separa il pavimento di partenza da quello di arrivo, includendo lo spessore della pavimentazione. Inoltre, si è soliti anche prendere la misura della distanza tra il pavimento di partenza e il soffitto.

Larghezza

Della scala curva o dritta si è soliti misurare anche la larghezza facendo sostanzialmente riferimento alla reale larghezza di passaggio sulla scala.

Di solito corrispondente alla misura della larghezza del gradino al netto dello spazio occupato dalla ringhiera.

Ringhiera

La ringhiera è quell’elemento della scala cui è demandata la funzione di prevenire ed evitare le cadute accidentali, posta sui lati della scala esposti al vuoto.

Vano scala

Si intende per vano scala lo spazio destinato ad alloggiare la scala, incluse le pareti che lo delimitano.

Saranno dunque dimensioni e forma del vano scale a determinare, di conseguenza, le caratteristiche della scala su cui dovrà installarsi il montascale.

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