Home » Blog » Barriere mentali » Svezia, nei negozi di giocattoli c’è Gil, la bambola disabile

Svezia, nei negozi di giocattoli c’è Gil, la bambola disabile

“Sono stufo di sentire gente che giudica la mia disabilità sostenendo che siccome sono in carrozzina non posso bere, o che continua a stupirsi del fatto che io vada a fare la spesa per conto mio. Quando vado in un ristorante non voglio che i camerieri spingano la mia carrozzina verso il tavolo o chiedano ai miei amici se gradisco una birra. Siamo persone come tutti, questo è il messaggio che vogliamo trasmettere”.
Gil la bambola disabile e il suo ideatore.
Chiaro, conciso (e, se vogliamo, provocatorio) Anders Westgerd, direttore della cooperativa Vita Indipendente di Göteborg, in Svezia (città di recente insignita della palma di “più accessibile d’Europa” dalla Commissione UE), chiarisce l’idea alla base della messa in commercio di Gil, una bambola che riproduce in modo realistico le fattezze di una persona colpita da disabilità.

La bambola disabile GilPur ideata in un Paese da sempre all’avanguardia nella promozione dell’accessibilità e dell’integrazione, gli slogan pubblicitari ideati per Gil hanno scosso anche l’opinione pubblica svedese: Non dice volgarità, non fa attività sessuale, non beve e non va mai in bagno. Meglio di una vera disabile!”; o ancora: “La bambola handicappata Gil, trattatela come una vera disabile!”.

Provocatorio, certo. Ma non solo: “Quelli della nostra associazione non ne possono più della discriminazione positiva nei loro confronti. Ci trattano come bimbi, volevamo lanciare qualcosa di provocatorio. Ne ho abbastanza di gente che guardandomi pensa: ‘Sei già in sedia a rotelle, non dovresti bere'” ha spiegato ancora Westgerd, a sua volta costretto in carrozzina.

Il presidente dell’associazione Vita Indipendente lancia anche un suggerimento sul modo migliore per relazionarsi con le persone colpite da disabilità: Siamo proprio come tutti gli altri, trattateci come persone comuni. Se poi avvertite il bisogno di essere gentili con qualcuno che soffre per una disabilità psichica o fisica, potete comprare una delle nostre bambole”. Ben più, dunque, di una semplice provocazione.

Facebook X WhatsApp Email LinkedIn

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *