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Scala EDSS Sclerosi Multipla

Sclerosi multipla ed invalidità, un documento che agevola la valutazione
La sclerosi multipla è una patologia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. Ossia il cervello e il midollo spinale.

Ha tra i suoi effetti principali la riduzione della mielina, che riveste una parte dei neuroni del cervello, e aiuta a trasmettere più rapidamente gli impulsi nervosi. Una persona affetta da questa malattia tende ad avere una trasmissione sempre più lenta, proprio a causa della progressiva diminuzione di mielina.

Tale diminuzione è infatti causa di un’alterazione della capacità dei nervi nel trasportare gli impulsi elettrici al cervello e per il cervello. Da tale condizione derivano i diversi sintomi associabili alla malattia.

A seconda dei sintomi che si manifestano, esistono vari gradi di sclerosi multipla. Questi differenti livelli sono stati descritti e classificati mediante vari sistemi. Tra cui la scala EDSS.

Per maggiori informazioni sulla scala EDSS, invitiamo a leggere i paragrafi successivi del presente articolo.

Sommario

Che cos’è la scala EDSS

Viene detta scala EDSS (“Expanded Disability Status Scale“, ossia: scala estesa dello stato di disabilità) uno strumento utile per la misurazione e la valutazione delle caratteristiche cliniche (cioè relative alla malattia) dei pazienti affetti da sclerosi multipla.

Inoltre, rappresenta una classificazione molto adoperata negli studi clinici. Per esempio, per valutare l’effetto dei trattamenti a cui vengono sottoposti i pazienti affetti da tale patologia.

Di conseguenza, si tratta di un metodo che serve a fare delle valutazioni il più possibile oggettive sullo stato di avanzamento della malattia.

Il punteggio totale di EDSS di ciascun paziente, viene calcolato in base a due fattori:

  1. La capacità di camminare;
  2. I punteggi riguardanti otto sistemi funzionali.

Infatti, per questa scala di usa anche una sottoscala, che serve a valutare la condizione di alcuni sistemi funzionali alle attività dell’organismo. Tali sistemi, che vengono descritti in un successivo paragrafo, possono essere colpiti dalla patologia in un modo non sempre uguale.

Cenni storici sulla scala EDSS

La scala EDSS venne sviluppata nel corso degli anni cinquanta dal dottor John Kurtzke. Proprio allo scopo di misurare il livello di invalidità delle persone con sclerosi multipla.

Dopo la prima stesura, in seguito lo strumento venne più volte modificato. Così da poter risultare sempre più efficace nel descrivere le diverse caratteristiche cliniche riguardanti i pazienti.

Soltanto successivamente, a modifiche effettuate, la classificazione stilata prese il nome di scala EDSS.

La condizione dei sistemi funzionali

Le valutazioni della scala EDSS tengono in considerazione due fattori:

  1. La capacità di deambulazione (di camminare) di un paziente;
  2. La condizione del paziente in relazione a otto sistemi funzionali.

I sistemi funzionali in questione sono i seguenti:

  • Piramidale: un sistema di vie nervose che si occupano dei movimenti volontari dei muscoli, interagendo con alcuni neuroni per permettere alle persone di muoversi;
  • Cerebellare: che riguarda il cervelletto, un organo che fa parte del sistema nervoso centrale. Svolge un ruolo importante per le emozioni e le cognizioni, ma ha anche la funzione di coordinare i movimenti volontari;
  • Tronco encefalico: include al suo interno molte importanti strutture del sistema nervoso, ed è collocato tra il cervello e il midollo spinale.
  • Sensoriale: è un insieme di tutti i sistemi che trasmettono, analizzano ed interpretano le informazioni presenti nell’ambiente esterno e interno all’organismo, fino a produrre una percezione consapevole di tali stimoli.
  • Intestino e vescica;
  • Visivo: cioè ciò che concerne la vista;
  • Cerebrale: ossia il cervello, l’organo principale del sistema nervoso centrale (sistema che si occupa, e da cui derivano, le principali funzioni riguardanti controllo ed elaborazione);
  • Altri: categoria che può servire per indicare eventuali danni ad altri sistemi funzionali.

La specifica condizione di ciascuno dei vari sistemi funzionali di un paziente viene valutata con un voto (in base alla gravità. Più è grave, più il voto è alto). Tale voto ha un peso sul punteggio della scala EDSS assegnato al paziente.

Soltanto per la categoria “Altri” non è previsto un voto numerico, dal momento che viene usata per descrivere eventuali problemi ulteriori del paziente determinati dalla patologia.

I vari gradi della scala EDSS

Come già evidenziato nelle righe precedenti, la scala EDSS indica i vari gradi di avanzamento della malattia riguardante la sclerosi multipla.

Basandosi su questo strumento, a ogni paziente viene dato un punteggio che descrive la loro particolare situazione, in base alle valutazioni fatte dai medici.

I vari punteggi hanno i significati di seguito indicati:

  • 0.0: Persona che non ha alcun problema legato alla sclerosi multipla;
  • Da 1 a 3.5: Persona in grado di camminare autonomamente, ma presenta alcuni deficit neurologici in alcuni sistemi funzionali, di grado lieve o moderato, con un parziale impatto sulla sua autonomia;
  • 4.0: Individuo autonomo, capace di camminare senza aiuto e senza riposo per circa 500 metri;
  • 4.5: Paziente autonomo, che ha delle minime limitazioni alle attività giornaliere. Può camminare in autonomia e senza riposo per circa 300 metri;
  • 5.0: Paziente non completamente autonomo, ha modeste limitazioni nelle attività giornaliere. Cammina senza aiuti e senza pause per circa 200 metri;
  • 5.5: Persona non del tutto autonoma, ha limitazioni evidenti alla sua attività quotidiana. Può camminare, da solo, senza aiuti e senza pause, per 100 metri circa;
  • 6.0: Individuo che ha bisogno di assistenza occasionale o costante da un solo lato, allo scopo di poter percorrere 100 metri circa senza sosta;
  • 6.5: Paziente che ha bisogno di assistenza costante da entrambi i lati, per camminare per circa 20 metri senza pause;
  • 7.0: Persona che non è capace di camminare per più di 5 metri circa, anche se viene aiutato. Ha bisogno di una sedia a rotelle, ma riesce a spostarsi dalla stessa in autonomia;
  • 7.5: Paziente in grado di fare solo qualche passo. Deve per forza usare la sedia a rotelle, e per sedersi sulla stessa, o alzarsi, potrebbe aver bisogno di aiuto;
  • 8.0: Persona costretta a letto ma non per l’intera giornata, oppure sulla sedia a rotelle. Di norma usa bene una o entrambe le sue braccia;
  • 8.5: Individuo obbligato a letto, mantiene alcune funzioni di auto assistenza, con un buon uso di una o entrambe le braccia;
  • 9.0: Persona costretta a letto e non autosufficiente. Può soltanto comunicare;
  • 9.5: Paziente costretto a letto, completamente dipendente;
  • 10.0: Decesso causato dalla malattia.

I limiti della scala EDSS

La scala EDSS, pur essendo molto utile e largamente utilizzata dai medici per il monitoraggio dell’andamento della malattia nei pazienti, ha la tendenza a enfatizzare le ripercussioni sulle capacità di camminare, sottovalutando quelli riguardanti altri aspetti.

Aspetti come i disturbi cognitivi (disturbi che riguardano l’attenzione, il ragionamento, la memoria, la percezione, ecc.), la fatica primaria mentale e fisica (cioè quella che deriva direttamente dalla malattia), il dolore neuropatico (ossia il dolore causato da un danno al sistema nervoso), la funzionalità degli arti superiori (delle braccia).

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  1. Laura Abello
    |

    Il punteggio EDSS può cambiare in meglio?

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